erreenne

 
 
 Milano
 Pulsa l'onda sonora
 Siedi e lo sfondo si cancella
 L'ombra degli eucalipti
 























Sorridi e ridi
Cammini con passi brevi e a volte incerti
Con il vigore che non mi aspetto

Ti muovi svelta tra volti sconosciuti
Semplice sottofondo al tuo pensare
Subito dimentica di chi siamo
Di dove ci troviamo

Sorridono e ridono i tuoi occhi
Forse dono di una vita passata
Certo un dono per la vita presente

Si muovono svelte le tue parole
Ad annichilire in istanti notti passate
A trovare ragioni e cercati rimpianti

Sorridono e ridono le tue mani
Torturate e mai dome in circoli da compasso
Pronte a sbrigliare il filo di un dire mai intrapreso
Annegato nei bicchieri di liquore

C’è qualcuno che canta
C’è qualcuno che balla
C’è qualcuno che parla con le ombre
Delle colonne di S. Lorenzo

Piove vorrei non smettesse
Sui muri antichi sul portone di cobalto
Sulle finestre azzurrate sul porfido consumato
Su di te su di me

E ancora sorridi
E riflessi innaturali velano i pensieri
E un aria di cristallo mi leva il respiro.


....


Pulsa l’onda sonora
al ritmo della tua cadenza
L’occhio elettronico indaga rapido nel buio
Non ti trova ed è giusto così

Sequenze prestabilite
Si susseguono senza sosta
Ma valgono per gli altri
Vaghe, innocue ombre in movimento

Non so chi sei
Ma il fondale si arresta
E sola ti muovi nell’aria pesante
Con l’eleganza che ti si addice

Le parole si fermano al foglio
L’inganno si ripeterà?


....


Siedi
E lo sfondo si cancella
Rimangono le volte vuote
Scenario un tempo di mille preghiere
Immutato ma ormai soggiogato
Alla trasformazione del pensiero

Parli
Procedi attraverso meccanismi conosciuti
E con gesti di cui forse non sai
Muovi spesso le maglie del tuo pendaglio
E gli altri non esistono
Solo ombre che circondano le parole

Cammini
Su pietrisco che non si addice al tuo incedere
Passi attenti, nell’aria ormai invernale
Che taglia ma non ferisce
Anzi rimargina e rende consapevoli
Di ciò che è accaduto
Di ciò che non accadrà

La notte caparbia oscura strade luci volti
La pioggia, lieve, ti accompagna
Ben oltre la tua porta

....



L’ombra degli eucalipti
Il profumo remoto dell’isola di Van-Diemen
Il fiore che si nasconde nel suo opercolo
Prima di rivelarsi e scoprire il vero

Fluiscono le parole nella sala affrescata
I sensi confusi e l’egemonia del pensiero
Che mi rende sordo alle frasi e alle note
Nell’aria africana

La penna scorre nervosamente
sulle pagine bianche del suo libro
dita sottili che intervengono quando
non me lo aspetto (ma cosa scrivono?)

Dalla finestra le luci sconvolgono le proporzioni
I montanti creano giochi di geometrie
Animati dalle ombre irregolari
Mentre il cielo rischiara

(18 Giugno 2003)