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Commento a "L'anima che dispensa"
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"Accade / che le affinità d'anima non giungano / ai gesti e alle parole ma rimangano / effuse come un magnetismo. È raro/ ma accade ", dichiara il Montale di Satura (Ex voto 1-5). Cosi i suoni di danza che giungono attraverso l'etere sono l'anima di Lei che vi si espande; e che si alimenta alla "chiusa passione", sempre più intensa, con cui il poeta le corrisponde. Per queste vie, una Sua frase musicale, triste o lieta, ma viva, torna insistente tra le parole e i gesti della routine quotidiana. È il primo mottetto (gli altri sono i nn. XIII e XIV) in cui la passione musicale del poeta, o più specificamente (in quelli) la sua cultura nel campo del melodramma, "inventa" l'occasione tematica: " la citazione-ricordo di un motivo musicale", infatti, "si presta eccellentemente a quell'operazione di coagulo o fissaggio memoriale dell'esperienza attorno a un evento o oggetto privilegiato, magico, che ha un ruolo fondamentale nella poetica montaliana, specie all'altezza delle Occasioni" (Mengaldo 299, con rinvii anche ai mozartiani "Angui d'inferno" di Il ritorno e alla canzone " Adiós muchachos, companeros de mi vida di Sotto la pioggia). Cfr. anche FD, Donna Juanita 20: "Una donna: donna Juanita. La musica che lei ha bruscamente congedato era lei: o meglio la sinfonia dell'opera comica di Suppé che porta questo titolo. Ma a me restituiva addirittura lei in persona". Si vedano, d'altronde, le motivazioni offerte dallo stesso Montale in Auto da fé, Tornare nella strada 134-138.

Settenari soli il primo e l'ultimo verso della prima strofa (che rimano tra loro), endecasillabi tutti gli altri. Vero pezzo "virtuosistico", in funzionale accordo col tema musicale che vi è svolto, si può dire che quasi ogni punto del testo è legato da rima (nelle sue varietà più squisite) o da assonanza, consonanza, allitterazione, così da risultare, nell'insieme, " un linguaggio [...] di puri suoni " (Fortì I62). Rimano infatti 1 dispensa: 5 intensa (cui assuona 3 alimenta); 2 nuova: 4 ritrova; 7 col: 11 sol; 8 ordegno: 10 disegno; e, al mezzo o all'interno, 2 rigodone: 3 stagione: 4 passione; 4 chiusa: 6 diffusa: 8 musa; 8 favore: 11II do re (in quasi rima con 10 ignora); 9 triste: 11 insiste; 11 là: la. Molte, poi, le assonanze e consonanze: I, 6 anima: 2 furlana (oltre rigodone): 3 strada; 3 alimenta: 7 ali... vento; 7 fili: ali: al: col; 9 ritorna: 10 ignora; 9 Parlo: altro, cui si aggiungono le rime con se stessi di I, 6 anima, 2, 5 ogni, 7 su, 9, 10 altro, -i, II sol.

Alla ricchezza timbrica si accompagna un'organizzazione ritmica che sottolinea lo sviluppo tematico: smorzata nei vv. I-6, dove è posta la situazione, inizia col successivo una scansione cantante, di movimento dicotomico: su fili, su ali - al vento, a caso - col favore della musa o d'un ordegno - lieta o triste - Parlo d'altro, ad altri - è là che insiste do re la - sol sol. cui collaborano, a livello metrico - sintattico, gli enjambements dei vv. 7 e 9 e la doppia disgiuntiva dei vv. 8-9.

Scritto nel 1938, fu pubblicato la prima volta sulla " Gazzetta del Popolo " dell'11 gennaio I939 col titolo La tua voce (senza virgola dopo 3 strada e spezzato l'ultimo verso tra Do Re La Sol... e ... Sol).



(Eugenio Montale, "Mottetti";
a cura di D.Isella - Ed.Adelphi)