Eugenio Bonduà
nato a Forlì il 2 aprile 1934, laureato in
giurisprudenza,
pensionato, vive a Genova

 
 
 L'allodola
 D'Argira
 
























L'allodola

L'allodola per cinque nota canta.
Il sol melodioso è prima,
s'affanna, potente d'aria
nel carenato sterno,
e, lamina brillante,
dal suo crudele becco
intona in do, seconda.
E l'altre tre, il si, fa, re,
nel gozzo dilatate e nell'ingluvie,
completano il bel suono.

Mentre il ventriglio intride
il cibo viscido del bruco,
piene d'aria le ossa
e fusiforme il sifo, ecco,
s'appresta al canto.


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D'Argira

Rotolare i sassi,
con vesti e canti,
con ridente angoscia
e oscura ansia d'amore
delle donne d' Argira,
che nessuna fronte, lucente
dei loro scuri capelli,
addensa in un pensiero,
e solo il mito, amico
dei nostri sogni, comprende,
quel segno allora
solca lontano dall'acque
del suo vero mare
e attinge qui,
in una terra ignota,
non genitrice.




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